5% Artboard 1

Vivaro

Caput Mundi

Poco a nord di Pordenone, ai piedi delle Prealpi Carniche si trova Vivaro, l’antica Vivarium, caposaldo romano e luogo di caccia e pesca per i legionari durante il meritato riposo dopo le guerre.

L’antico borgo ha la peculiarità di trovarsi nei Magredi, toponomastico di chiara origine celtica che indica una vasta pianura alluvionale (magus) posta ai piedi delle montagne e solcata dai fiumi (ritus) Cellina, Meduna e Colvera (Magus ritus: la terra tra i fiumi): un Parco Naturale di circa 400 chilometri quadrati.

Da qualunque parte provieni, per giungere a Vivaro devi attraversare il guado di un fiume che per la maggior parte dell’anno è senza acqua corrente. Per questo motivo (la facilità dei guadi) Vivaro e i Magredi sono stati metà obbligatoria di tutti i popoli che hanno vistato il Friuli. Attraverso la strada Pinzana, proveniente dall’Austria sono transitati:

  • i Celti , adoratori del dio Beleno, grandi cacciatori e bevitori di birra;
  • i Romani, conquistatori del mondo che si sono lasciati conquistare dal fascino dei Magredi tanto da costruirsi una splendida villa rustica
  • i Barbari, affascinati dall’Italia, hanno lasciato i semi della Crambe Tataria = una crucifera che cresce spontanea solo nei Magredi e nella puszta ungherese, a perenne ricordo delle loro scorribande. A Vivaro c’è ancora un luogo chiamato Paganis e c’è l’ usanza di chiamare un giovane troppo esuberante con il nome di Attila
  • i Cavalieri Templari che scelsero S.Quirino per costruire la più importante magione del Nord Est d’Italia
  • le soldataglie dei Patriarchi di Aquileia che distrussero le ville di Basaldella e Tesis
  • i Turchi, che nel 1499 bruciarono tutti i villaggi dei Magredi
  • le armate di Napoleone Bonaparte, che abbeverò il suo cavallo nella fonte del vecchio Mulino
  • gli Austro Ungarici che allenavano la cavalleria lungo le rive di fiumi e ci hanno lasciato un nostalgico ricordo di buon governo
  • i Tedeschi nelle terribili 2 ultime guerre, il cui ricordo fa ancora drizzare i capelli
  • infine gli Italiani, che si divertono a scorazzare con fuoristrada e tanks nelle verdi praterie dei Magredi, rovinando questo straordinario regalo della natutra

La storia

Purtroppo, dei tempi prima del Mille si sa poco e bisogna arrivare al X° secolo per trovare citato Vivaro, quando nel 976 l'imperatore Ottone II° faceva dono al Patriarca di Aquileia della "pieve di Maniago", dalla quale Vivaro dipendeva.

Precedentemente, nell'872, i Vivarini avevano costruito una chiesa all'interno dell'antica "cortina". La cortina era una specie di fortilizio circondato da un fosso d'acqua con dentro le abitazioni, i depositi, le armi e con un ponte levatoio che ne permetteva l'isolamento durante i passaggi delle frequenti invasioni.

Non diversa l'origine delle frazioni di Basaldella (piccola chiesa) e Tesis (tese per la cattura degli uccelli), comunità nate e sviluppatisi sul percorso della stessa strada dei guadi.

L'attuale parrocchiale di S. Maria Assunta di Vivaro, un elegante ed imponente edificio in stile neoclassico, risale al 1810.

La chiesa di Basaldella, con abside e presbiterio del 1495 e navata del 1772, mostra due bellissime pale di Gaspare Nervesa, pittore del 1600.

A Tesis (ovvero Thesis, come nei documenti antichi), la chiesa è stata costruita tra la fine del 1700 e gli inizi del 1800 e conserva un pregevole fonte battesimale ed una bella acquasantiera del 1529.

In questo delicato ecosistema, paragonabile solo alla steppa russa, sono molte le attività che tutto l’anno vengono proposte ai bambini per avvicinarli alla natura e farli crescere consapevoli di quanto li circonda.

Cuore di questo processo ininterrotto di formazione è l’Osservatorio dei Magredi, una struttura a misura di bambino inaugurata nel 2009 nella quale i più piccoli possono ammirare il territorio e partecipare a laboratori e giornate ad hoc.

Interessante anche Il Mulin de la Miuta, il mulino sulla Roggia di Vivaro, un tempo dei conti d'Attimis di Maniago. Risale al 1341, quindi vanta ben 700 anni di storia e, perfettamente restaurato, è un vero paradiso per i bambini che qui possono giocare con i macchinari conservati e divertirsi a macinare il grano.

Sempre a Vivaro troviamo la "Lataria", un tipico esempio di costruzione in sasso a vista squadrato dagli scalpellini, e L'Antiquarium, che è attualmente la più ricca raccolta della provincia di materiale romano.

I ritrovamenti hanno dimostrato che agricoltura, allevamento, artigianato e commercio vi erano praticati assai più intensamente di quanto farebbe supporre l'attuale isolamento di questi paesi, chiusi tra le vaste sassaie ("grave") del Cellina e del Meduna.

Tradizioni e dintorni

I sassi dei nostri torrenti sono stati l'elemento caratterizzante delle abitazioni locali. Le vecchie costruzioni sono state costruite in sasso naturale o squadrato a seconda delle disponibilità economiche del momento. Gli edifici in sasso manifestano una grande coerenza con i territorio che li circonda. I giovani hanno compreso la valenza culturale del sasso e ora cercano di riportarlo alla luce sugli antichi muri.

La Banda Musicale Angelo Cesaratto di Vivaro è stata fondata nel lontano 1904. Alla Banda è affiancata la scuola di musica e, negli ultimi anni, è nato il gruppo musicale giovanile formato dagli allievi e diretto dal maestro Andrea Comoretto.

La Banda partecipa attivamente alla vita sociale del comune di Vivaro, accompagnando le varie manifestazioni civili e religiose durante l’anno.

Non mancano anche i tradizionali concerti: il Concerto di Natale ed il Concerto di San Giovanni che si svolge in Giugno. A questi concerti si esibisce anche il gruppo musicale giovanile.

Vivaro, territorio delle agane

Racconta la leggenda che, molto tempo fa, una povera donna con tanti bambini da crescere incontrò una salamandra sulla sponda di un ruscello e la aiutò a partorire.

La salamandra, in realtà, era un’agana, una creatura mitica che abita attorno ai corsi d’acqua e nelle grotte e, in segno di riconoscenza, le regalò un gomitolo di lana il cui filo non finiva mai. Con quella matassa la donna confezionò vestiti per i propri bambini e poi la donò ad altre donne che poterono così aiutare i propri cari. Il gomitolo passò di mano in mano e si racconta che ancora oggi continua ad essere donato e a portare con sé gioia e condivisione.

Ogni anno, in occasione della festa di San Giovanni, nei campi dei Magredi, si svolge il rito delle agane con canti e balli celtici.

Vuoi fare una vacanza rilassante?

Prenota il tuo Soggiorno!

Prenota il tuo soggiorno da Gelindo Country Resort!
Compila i campi del form e accedi alle offerte che Gelindo ha pensato per te!

Vuoi avere un preventivo personalizzato?
Compila il form di richiesta per ricevere il tuo preventivo gratuito!
Richiedi un Preventivo